Oggi parliamo di ciclopendolarismo, ammesso che esista questa parola.
Ciclopendolari, ciclisti urbani, bike commuter per gli anglofili.
E senza entrare in una miriade di implicazioni socio-politiche, sarò semplicemente autoreferenziale.
L'estate scorsa ho gonfiato le ruote alla mia bici,

e ho deciso di fare una gita in bicicletta.
Ho scelto un viaggio fra i tanti offerti online, e dato che richiedeva il tesseramento FIAB, mi sono tesserata...e solo DOPO mi sono chiesta .. si.. ma questa FIAB cosa è ??
Oggi eccomi qui, a cercare di promuovere il sito FIAB Prato. Sarei anche un membro del consiglio direttivo dell'Associazione, ma questo è un altro capitolo.

Verso la fine dello scorso ottobre....dopo un'estate trascorsa a far "girate in bicicletta", con buona pace di mia mamma iperpreoccupata e protettiva anche se ormai ho la mia bella età - e qui taccio , perchè l'età delle signore non si dice-  dopo aver fatto girare le gambe in gite e girate estive sul mio cavallino bianco

bici leti(eccola qui a fianco!),immalinconita per l'avvicinarsi della nuova stagione lavorativa, mi son detta: perchè non continuare a pedalare?

Mi si è aperto un mondo ignoto: il  CICLISMO URBANO

E con tutta sincerità devo dire che, della bicicletta, questa è la dimensione che preferisco.

Non sono una velocista, non sono una fondista, non sono una che " fa le corse", anzi sono davvero un po' pappina..
Tengo bene in salita, coi miei ritmi da rampichino a mille giri per un metro, e in discesa il panico! Vado piano, frenata, inchiodata, paralizzata dalla paura . Sarà che una volta mi sono rotta un dito cadendo quasi da ferma, ma io in bici uso sempre un eccesso di prudenza. ci si fa male da fermi, figuriamoci se si scivola giù a 40/50 o più all'ora.
Comunque.. le gambe girano bene..... quindi mi son detta : Sai che faccio? io vado in bicicletta al lavoro!
Ho provato una volta.. jeans, maglietta e caschetto..un filo di trucco, sneakears ai piedi, la bici sotto di me me, il cielo sopra.
E sono andata al lavoro. 7 km, ma li ho allungati volutamente a 10 per fare le stradine più tranquille, senza rischiare di essere stirata sotto il copertone dal Nemico (L'automobilista- ndr)
Sono arrivata sudata, ovvio, a fine estate, e col viso lavato ( il filo di trucco non era a prova di sudore ). I capelli un groviglio di ricci impregnati dell'umidità del mattino.
Però contenta. con gli occhi spalancati sul mondo e il cervello più attivo che dopo aver preso il terzo caffè , per me che di caffè ne bevo solo 2 al giorno.
Per dirla in breve: una meravigliosa scoperta!
Me l'avevano detto ma non ci avevo creduto: l'attività fisica aumenta il tono dell'umore.

Frizzantina esagitata,propositiva, attiva
Concentrata
Rilassata
Energica
Pronta a risolvere tutti i problemucci lavorativi uno ad uno
E vabbene.. un po' stanca ok...lo confesso. Ma quello dipende dal mio sopracitato status di pappina, che però pian piano migliora...

Il giorno dopo , mi sono svegliata come una bimbina la mattina di Natale, pronta per una nuova pedalata ... ma pioveva a dirotto... e ho lasciato la bici in cantina. La pioggia per il novizio è uno ostacolo insormontabile. Per il ciclopendolare veterano che ha scoperto tutti i trucchi del mestiere è solo un insieme di gocce d'acqua che cadono in ordine sparso, da bloccare con poncho e copricasco, con copripantaloni impermeabili,se vengono dall'alto, oppure da fermare con i parafanghi se vengono dal basso. Ma il novizio non lo sa. e la pioggia è ostile.
Insomma ,tanta voglia e niente bici -
Ora che mi ricordo, il primo giorno di gita in Austria diluviava,

pioggia

eppure siamo partiti tutti per i nostri 70 km allegramente...e nessuno ha riportato danni permanenti. ( io sono caduta, da ferma, come una salsiccia, perchè ho preso male le misure nel salire sul sellino, tutta agitata come ero per la pedalata in terra straniera :) ma questo è un altro discorso,sempre legato alla suddetta pappinaggine...) 

Ma andare a lavorare  sotto il diluvio e arrivare bagnati come pulcini.. diciamolo..non è il massimo... quindi quel giorno di pioggia di fine estate è stato di una malinconia inaudita. Chi vuole fare il ciclopendolare e non riesce per motivi "esterni"  ci resta male... come una bimbina che per natale si alza e non trova i regali.

Mettiamoci un inverno di mezzo.. con neve e diluvi universali.. la nebbia, il buio, e il freddo...  adesso che guardo il calendario mi accorgo che è il 17 marzo e fra pochi giorni sarà primavera.
E' giunto il momento!
Voglio fare la MIA rivoluzione.
In bici al lavoro..sempre di più e sempre più convinta..
..
Mmmm..proviamo a lanciare una specie di sfida:

Sarebbe carino tenere il blog con il breve resoconto " Oggi: Casa-lavoro-casa in bicicletta" di chi al mattino sarà riuscito a non usare l'auto.

Riusciamo a postare almeno una storiella tutti i giorni ?

Oggi è domenica. Non si lavora...

E domani ....pioverà?

Pedalate gente...pedalate...

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